Cosa chiedere di piu' e di meglio ad un piatto che non richiede fuoco, in questi giorni di caldo "infernale"?!!!
Come non apprezzare i venti di fresche e ventilate vacanze che l'assaggio risveglia ...
Leggeri sapori anche se decisi, si amalgano a questa semola che, sulle nostre tavole, puo' ben sostituire, uguagliare se non superare l'immancabile pasta o riso freddo, tipici della nostra estate!
IL TABOULE'
la versione fredda del piu' noto cous cous magrebino.
Ecco le informazioni che ho letto e liberamente riporto da Wikipedia:
Il cuscus o cuscussù (in francese: couscous; in arabo maghrebino: kuskusu; in berbero: seksu) è un alimento tipico del Nordafrica e della Sicilia occidentale, costituito da agglomerati ovvero granelli di semola cotti a vapore (del diametro di un millimetro prima della cottura).
Ho avuto modo di conoscere aprofonditamente e consumare in diversi modi il cous cous durante la nostra vacanza trapanese.
In Sicilia, a Trapani, (territorio con frequenti legami nel secolo scorso con Tunisia e Libia), e nelle zone limitrofe come Favignana e San Vito Lo Capo, (cuscusu in dialetto), il cous cous è infatti divenuto di uso quasi quotidiano. La semola è incocciata
e poi cotta a vapore in una speciale pentola forata di terracotta
smaltata. Ma il condimento, a differenza di quello magrebino, è la Ghiotta, un brodetto di pesce misto di (scorfano rosso, scorfano nero, cernia, pesce San Pietro, vopa, gallinella, luvaro, e anguilla delle saline della zona, insieme a qualche gambero o scampo.
Non possiedo la pentola di terracotta forata ma questa cuscussiera:
La base è una pentola di metallo allungata a forma bombata in cui si
cuociono le verdure e la carne in umido. Sopra questa base viene
collocato il recipiente dal fondo forato in cui il cuscus si cuoce a
vapore assorbendo i sapori del brodo sottostante. Se l'incastro tra il
bordo della pentola inferiore e il recipiente superiore non è ermetico,
spesso viene posto uno strofinaccio umido per non far fuoriuscire il
vapore dai lati. Non vi sono molte prove archeologiche di un uso antico
del cuscus, ma può darsi che questo si debba al fatto che le cuscussiere
antiche erano fatte di materiali organici, destinati a non
sopravvivere.
Ma tornando al taboule', che ne e' la versione fresca ed estiva, non troppo calorica ma ottima come idea per uno chic-nic ...
;-)
ecco la ricetta!
Ingredienti
250 gr di
semola precotta di cuscus medio
16
pomodorini tipo cigliegino
1 peperone
verde
1 manciata
d’uvetta sultanina
1 manciata
di olive nere, tipo arbequinas o taggiasche
1 piccola
cipolla rossa
1 bouquet di
prezzemolo
1 bouquet di
menta fresca dolce o secca in foglie
2 grossi
limoni sugosi
Olio
extravergine d’oliva
2 cucchiaini
d’acqua di fiori d’arancio (facoltativa)
Acqua fredda
Che fare:
Sistemo la
semola di cuscus in un’insalatiera larga e la bagno con una miscela di succo
di limone filtrato ed acqua fredda, fino a coprire l’intera superficie,
ma senza inzuppare la semola.
Lascio a riposare per circa 15' in modo che il
processo di reidratazione abbia effetto.
Mescolo accuratamente la semola, utilizzando le
punte delle dita, come un rastrello, in modo da miscelare bene i chicchi di
cuscus.
A parte
lavo l’uvetta sotto l’acqua corrente, per ripulirla dalle impurità e la metto
in ammollo in acqua calda.
Taglio i
pomodori in quarti, elimino il liquido ed i semi interni e con uno spelucchino ben affilato taglio la polpa a cubetti
regolari.
Pulisco il
peperone eliminando i semi e le membrane interne, lo taglio a dadini della
stessa dimensione dei pomodori, sbuccio e taglio anche la cipolla rossa a
pezzettini.
Lavoro ora
la semola, che nel frattempo sarà compattata, per separare bene i chicchi gli
uni dagli altri.
Unisco alla semola le foglioline di prezzemolo e la menta
“rasate” con il coltello (non uso né mezzaluna né frullatore per questa
operazione!), quindi la cipolla, i peperoni, l’uvetta, spruzzata con l’acqua di
fiori d’arancio, le olive.
Mescolo bene in modo da amalgamare tutti gli
ingredienti.
Unisco anche i pomodori, aggiusto di sale e condisco con olio
extravergine d’oliva.
Lascio riposare in frigo il taboulé,
aggiungendo eventualmente ancora un filo d’olio, se dovesse risultare asciutto.
E’ importante lasciare riposare il taboulé poiché la semola s’impregnerà
degli umori delle verdure e del condimento, risultando più morbida e saporita.
Ottima idea dunque anche per eventi a buffet dove torna comoda poter avere gia' pronti dei piatti che guadagnano sapore preparandoli in anticipo!
Enjoy!
Commenti
Posta un commento
Sarei molto felice di leggere cosa ne pensate, i vostri commenti e impressioni,suggerimenti e idee.
Grazie!