CACIO e PEPE SCOMPOSTA!



Non amo la pasta! Da buona milanese adoro il risotto in tutte le sue svariate declinazioni! Per questo mi attirano tutte le proposte che girano attorno alla pasta, ai suoi sughi ... Trovo il massimo delle sollecitazioni su "Giallo Zafferano" la rivista in cartaceo che mi è capitata per caso tra le mani.
E scopro la ricetta di Giovanni, caposquadra della cucina di tradizione. Scompone gli ingredienti di un grande classico della cucina romana: cacio e pepe e la trasforma in un golosissimo aperitivo del quale non ho saputo privarmi ... prima di vedere la ciotolina vuota! Ecco come fare ... con una piccola variante emiliana: al posto del Pecorino romano, il Parmigiano reggiano (off course!)

INGREDIENTI per 20 pezzi circa
120 g farina 00
100 g farina di rimacinata di semola
15 g di lievito madre secco
25 g di Parmigiano grattugiato
15 ml di olio evo
3 g di sale
una macinata di cinque bacche
Curiosita' CINQUE BACCHE: tutte le varietà di pepe derivano dalla stessa pianta rampicante, il Piper nigrum. Differenze significative risultano dal diverso grado di maturazione della bacca al momento della raccolta e dalla modalità di lavorazione cui sono successivamente sottoposte. A ciò si aggiunge che stesse bacche si caratterizzano in modo specifico a seconda dei terreni, delle condizioni climatiche e delle modalità di coltivazione con cui cui vengono coltivate (un po’ come succede per i vitigni o per le olive in Italia).
Evidentemente grani di pepe di diverso colore (nero, bianco, verde e rosso) avranno note olfattive e sapori caratteristici, ma è vero anche che varietà dello stesso colore, presentano lievi differenze tra loro. Non è necessario essere degli esperti per distinguere le diversità nell’aroma.
Per chi è curioso: provare ad annusare diverse varietà inframezzando la “degustazione olfattive” con del caffè in polvere o in grani per “ripulire” il naso dal profumo precedente. Una ricchezza inaspettata di aromi sottilmente diversi tra loro.

Per tornare ai nostri grissini ... CHE FARE:
riunisco le farine nella ciotola della planetaria, aggiungo il lievito, il formaggio e una macinata di cinque bacche.Metto in azione ed aggiungo 75 ml di acqua a filo (ho utilizzato acqua gasata da frigo).
Aggiungo il sale ed altri 75 ml di acqua. Faccio impastare ed aggiungo altra acqua calda, questa volta, l'impasto di incorda sulla pala. Aggiungo l'olio evo e lascio impastare. per circa 10'.
Tolgo dalla planetaria e continuo per altri 10/15' ad impastare a mano.
Lascio lievitare, coperto a campana, per 2 ore, fino al raddoppio.
Stendo su carta forno spolverata con la semola e ritaglio con la rotella dentata delle liste da un cm.
Li lascio riposare per almeno altri 30', scaldo il forno a 200°C e vi pongo la leccarda .
A metà cottura devo ricordarmi di girarli!!!
Dopo una ventina di minuti sono pronti.


da gustare con altri formaggi
come ho proposto sulla nostra tavola,
con un bel piatto di verdure grigliate
(pomodori, melanzana e zucchina)


Un bel calice di "MIMOSA"
per accompagnare.


Avendo da rifilare la pasta, per tagliare i grissini belli diritti,
le parti meno regolari, sono finite nei pirottini di carta e trasformati in "roselline" saporite!


Veramente ottime, tagliate a metà e farcite con le verdure oppure con qualche fetta di Prosciutto crudo o salame nostrano!

Bon Appetit!

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